Nasce a Bruxelles il 1° marzo 1934. Ventenne, interrompe gli studi di architettura e si trasferisce a Parigi. Lì comincia a far vagare su fogli di carte ruvide i suoi omini squadrati, spaesandoli tanto fra città affollate di frecce curve, quanto in piatte distese deserte. E soprattutto comincia a stendere i colori sfumandoli vertiginosamente, agli inizi con tanti blu notturni e via via sempre più solarmente tra gialli e aranciati caldi. Negli anni Sessanta pubblica illustrazioni e copertine per riviste al di qua e al di là dell'Atlantico: "Time", "Fortune", "Graphis", "The New Yorker", "L'Express", "Le Nouvel Observateur"; comincia a disegnare manifesti pubblicitari, ad esempio per la Olivetti, e ad esporre in gallerie e musei in tutta Europa ed in tutto il mondo. A partire dagli anni Settanta prende ad incontrarsi più o meno periodicamente con la letteratura, illustrando La Metamorfosi di Kafka, Alcohols et Calligramme di Apollinaire, tutto Prévert, e poi Boris Vian, Guy de Maupassant, Albert Camus, ma anche Jorge Luis Borges, Ray Bradbury, fin a L'uomo invisibile di H.G. Wells. I suoi rapporti con la letteratura sono particolarmente stretti, in special modo con la narrativa fantastica o con la scrittura lirica, più vicine alle sue corde. Mentre continua ad esporre nelle più prestigiose sedi del pianeta, non disdegna di applicare la sua visionarietà alla comunicazione: moltissimi manifesti si affidano alla sua inconfondibile firma, specialmente se per iniziative umanitarie, culturali, animaliste, ecologiche in genere. Particolarmente memorabile rimane la sua campagna per la Snam, che si avvale tra l'altro di un suggestivo filmato in animazione. Tra acqueforti, acquetinte, acquerelli, naviga nomade per le vie del mondo, tanto che lo si trova dappertutto e da nessuna parte. Dopo una lunga malattia, muore a Montecarlo nell'ottobre 2005.